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Il ricordo. - Corea di Huntington
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L'Associazione "Ricerca In Movimento" è stata costituita per fornire un appoggio formativo, pratico e morale alle famiglie con pazienti affetti da Corea di Huntington a partire dal 1994 fino al 2002. La "Mauro Emolo Onlus" nata da una costola dell'Associazione "Ricerca In Movimento" è attiva dal 2001 e si occupa di finanziare la produzione di materiale informativo sulla Corea di Huntington (spot, campagne stampa, sito internet, numero verde) oltre a tutte le iniziative utili alla ricerca e alle famiglie.

Il ricordo.

“Vedo una grande serra di legno chiaro, luminosa. Dentro il microclima è perfetto: ne caldo né freddo. Sistemate alla centro e lungo le pareti, per terra e su lunghi tavoli grezzi, ci sono piante di ogni tipo. Piccoli bonsai solleticano il fusto di un ficus Benjamin; ciclamini estroversi provano a fare amicizia con rittiosi cactus. Mauro è di spalle, chino su un bancone, accanto a lui un sacchetto di terra e alcuni arnesi. Sta facendo una talea di punta, come gli ha insegnato il professore. Mentre le sue mani lavorano canticchia piano, è contento. L’immagine scompare come è scomparso Mauro, diciannove anni ancora da compiere”.

Continua a tornarmi ed in mentre era una frase di Elias Canetti: “Il vero valore del ricordo sta in questo: che ci fa capire che nulla è mai passato”. Mauro non c’è più, eppure vive nei ricordi di chi ha amato questo ragazzo che si definiva timido, tifava per il Milan, andava a scuola, aveva amici che gli volevano bene e adorava la sua famiglia. È sempre stato dolce, coccolone, adorava me e sua sorella. Mi diceva sempre che si sarebbe sposato a venticinque anni con una bionda bellissima e che sarei diventata nonna di tanti bimbi; che sarei andata ad abitare con lui in una splendida casa, che avrebbe comprato un camper (è stato sempre uno dei suoi sogni) per poter vedere insieme tanti bei posti. Che mi avrebbe protetta visto che era l’unico uomo di casa. Erano sogni, è vero, ingenui come solo i sogni dell’adolescenza sanno essere. In uno di questi Mauro era diventato un “fortissimo combattente immortale che poteva sollevare un grossissimo masso che pesava mille chili”.
In un altro eccolo re “di un paese molto bello e anche tranquillo”, sposato a una bellissima regina, padre di due figli e dedito alla cura del parco con le sue adorate piante. Ma il suo regno veniva distrutto da una guerra malefica, come una malattia ha distrutto – progressivamente, inesorabilmente – la sua giovane vita. Sono tanti i ricordi (purtroppo però mi vengono in mente più che altro momenti brutti) ma mi consola sapere che in nome suo si sta combattendo una guerra alla malattia.

Mauro amava le piante e i fiori, amava prendersi cura di loro, conosceva l’importanza delle serre. La serra protegge e custodisce. Mauro era un fiore delicato, malato, per il quale l’uomo non ha costruito una serra adeguata.

Così Mauro se n’è andato “come purpureo fiore, reciso dall’aratro/ morendo languisce, o come chinando il capo i papaveri/ sullo stanco collo, quando la dura pioggia pesa” (Virgilio). Ma, alla luce della fede, si può anche affermare che quel fiore è stato raccolto per un Giardino in cui colori e profumi sono perenni.

La tua mamma.

Mauro

17 Luglio 2011