La “mappa” del moscerino della frutta potrebbe condurre a farmaci per curare i disordini genetici
Ricevuto da Gerrit Dommerholt, presidente dell’European Huntington Association.
La traduzione di questo testo scientifico è letterale, e i termini inglesi vengono “italianizzati”. Sono rispettati totalmente i contenuti.
6 novembre 2003
LA “MAPPA” DEL MOSCERINO DELLA FRUTTA POTREBBE CONDURRE A FARMACI PER
CURARE I DISORDINI GENETICI.
Un Ingegnere Biomedico del Johns Hopkins ha analizzato le interazioni della proteine nelle cellule dei bachi.
Un ricercatore del Johns Hopkins ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione di una mappa di riferimento che descrive nel dettaglio il modo in cui le proteine interagiscono nelle cellule dei moscerini della frutta. Questa mappa rappresenta un modello per gli studi futuri sugli esseri umaniche dovrebbero condurre a una comprensione maggiore dei disordini genetici ed infettivi.
La ricerca apre anche una nuova, importante porta per identificare i farmaci per il trattamento di simili disturbi. Lo studio è pubblicato on-line dal Journal Science al sito web Science Express.
http://www.sciencexpress.org
http://www.aaas.org.)
Una precdente ricerca era risultata in una lista di 14.000 geni all’interno del moscerino della frutta e delle proteine che producono nelle cellule dell’insetto. “E’ come avere una lista biologica
delle “parti” – ha detto Joel S. Bader, un professore assistente del Dipartimento di Ingegneria Biomedica – “Ma quello che non sappiamo è come queste parti siano connesse l’una all’altra. Non abbiamo ottenuto l’equivalente di un diagramma di un impianto elettrico o di un manuale di assemblaggio. Ciò che ci dice questa nuova mappa è quali proteine “parlano” le une con le altre e lavorano insieme all’interno della cellula. Sinora abbiamo avuto solo mappe come
questa per l’organismo delle singole cellule. Questo è importante, perché il nostro è il primo diagramma di assemblaggio su larga scala di un organismo multicellulare.”
Con più di tre dozzine di colleghi, Bader ha cominciato a lavorare su questa mappa diversi anni fa come direttore di bioinformatica presso la ditta CuraGen Corp., dove è stata condotta gran parte della ricerca. Ha continuato a lavorare su questo progetto dopo aver raggiunto la facoltà del Whitaker Biomedical Engineering Institute al Johns Hopkins lo scorso agosto. Bader è uno dei tre autori principali dello studio pubblicato da Science che spiega nel dettaglio la mappa delle interazioni tra proteine. Sostiene che la mappa che si riferisce ai moscerini della frutta o Drosophila melanogaster, può servire come “schema” da seguire per altre specie, inclusi gli esseri umani.
“Questa è una pietra miliare, perché uno degli elementi che mancava per l’avanzamento nella sequenza del genoma era che non sapevamo che cosa facesse ogni singolo gene –ha aggiunto Bader- “Non è sufficiente sapere da che parti è costituita la cellula umana. Devi sapere quante
di queste parti lavorano insieme per portare avanti determinate funzioni all’interno della cellula. Questo condurrà ad una maggior comprensione delle malattie genetiche e aggiungerà alla nostra
conoscenza della biologia di base la comprensione di come “lavorino” le cellule.”
Il moscerino della fruttaè stato un modello favorito per i ricercatori genetici per circa un secolo, poiché gli insetti sono piccoli, facili da nutrire e si riproducono ogni due settimane. I moscerini della frutta e gli esseri umani condividono delle somiglianze nello sviluppo, e nei processi biologici sono ancora più simili, a livello cellulare.
Per scoprire quali proteine espresse dai geni dei moscerini della frutta interagiscano con le altre, Bader e i suoi colleghi hanno impiegato una tecnica chiamata “il metodo dei due ibridi”, nella
quale accoppiavano tipi specifici di cellule in sviluppo. In ogni esperimento una cellula che conteneva solo una proteina del moscerino della frutta veniva “incrociata” con una cellula che conteneva 10.000 altre proteine. Esaminando ciò che risultava (e sopravviveva) damquesta unione i ricercatori hanno potuto determinare quali proteine interagissero con le altre. L’esperimento è stato ripetuto 10.000 volte per fornire sufficienti dati per produrre la mappa d’interazione. L’enorme team di ricerca includeva persone che conducevano gli esperimenti di laboratorio, altri che organizzavano
l’enorme quantità di dati e ancora altri –incluso Bader, specialista in biologia computerizzata- che analizzavano i dati.
Il risultato della ricerca per la mappa d’interazione delle proteine del moscerino della frutta sono consultabili da altri scienziati in database pubblici accessibili via web. Bader sta utilizzando la mappa in collaborazione con esperti di malattie infettive per comprendere come le nostre cellule combattano i microbi patogeni. Bader crede che altri ricercatori useranno questi dati per imparare più cose sulle attività delle cellule e per selezionare farmaci che possano essere utili nel trattamento di malattie che abbiano una componente genetica, incluso il cancro, i disordini neurologici e il diabete.
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